Ponte Tibetano di Cascata Ragaiolo e percorso ad anello in Val di Rabbi
Aggiornato il: Oct 14, 2022
Tra le mie mille liste di “Cose da vedere nelle Dolomiti” ho scritto una decina di volte “Ponte Tibetano di Cascata Ragaiolo” e ancora non avevo avuto l’occasione di andare a visitare la Val di Rabbi, di cui mi sono innamorata a prima vista.
Hai presente i disegni che facciamo da bambini quando ci chiedono di rappresentare un paesaggio di montagna? Una distesa di prati verdi, qualche casetta di legno qua e là, una spruzzata di pini verdi, un dolce ruscello che attraversa la valle e le montagne sullo sfondo a rendere tutto perfetto. Ecco questa è la Val di Rabbi, un sogno ad occhi aperti!
Una delle cose che rende questa valle così speciale è la sua ricchezza di acqua, quella minerale ma anche naturalmente gassata, dalle grandi proprietà terapeutiche. Infatti nella Val di Rabbi troverai il paese di Rabbi Fonti, un centro termale in cui poter scoprire i trattamenti e le cure benefiche a 1200 metri, tra boschi e cascate.
In questa valle incontaminata e ricca di acque ci sono diversi trekking e camminate che vale la pena scoprire per godersi appieno le meraviglie di questa parte di Val di Sole.
Come raggiungere il Ponte Tibetano di Cascata Ragaiolo
Salendo al paese di Rabbi ci siamo resi conto che la strada termina proprio alla fine del paese, quindi abbiamo impostato il navigatore sull’area di sosta camper “Al Plan”. Qui infatti ci sono cartelli e indicazioni che segnalano la partenza per le escursioni, tra le quali il Ponte Tibetano, Cascata Ragaiolo e le Cascate di Saènt.
Abbiamo parcheggiato la macchina a pagamento di fronte all’area di sosta camper (5 euro al giorno) e abbiamo preso la strada in direzione “Cascata Ragaiolo - Ponte Tibetano”, verso la Segheria Veneziana “Bègoi”, che dopo qualche passo lungo il torrente Rabbies, si inoltra a sinistra. Se si guarda in alto si comincia già a scorgere il Ponte Sospeso, ancora prima di salire. Si seguono i cartelli per un trekking di circa 20 minuti in salita, fino al Ponte Tibetano, dal quale si può ammirare la meravigliosa Cascata Ragaiolo.
Si tratta di un ponte sospeso nel vuoto a 1366 metri slm, per una camminata di più di 100 m ad un’altezza di circa 60 metri da terra: un’esperienza pazzesca e adrenalinica. Infatti l’attraversamento del Ponte Tibetano non è consigliato a chi soffre di vertigini: io non ho mai sofferto di vertigini ma ho avuto una sensazione di nausea e capogiri appena ho messo piede sul ponte, per questo motivo prima di attraversarlo ci ho messo una buona mezz’ora di indecisione. Alla fine con l’aiuto di alcune persone sono riuscita a superare la tensione, ho lasciato spazio all’adrenalina e alla felicità di aver camminato praticamente nel vuoto!
Il Ponte Tibetano è comunque un luogo sicuro perché dotato di alte protezioni di ferro ai lati, in modo che possano attraversare anche i bambini. E’ invece sconsigliato l’attraversamento per gli amici a quattro zampe.
Giro ad anello fino a Malga Fratte
Da qui abbiamo deciso di proseguire in direzione Malga Fratte, che si raggiunge tramite un percorso in leggera salita in mezzo al bosco, in circa 20 minuti di camminata, seguendo le indicazioni nei cartelli di legno. Malga Fratte si trova nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, tra meravigliosi pascoli verdi e montagne splendide, in una tranquillità e un silenzio deliziosi. Arrivare qui alla mattina presto significa poter stendere la propria coperta o scegliere uno dei tavoli da picnic per potersi rilassare, prima che arrivino gruppi di persone a disturbare la quiete.
Così abbiamo fatto noi: siamo saliti con il nostro pranzo al sacco acquistato all’alimentari del paese di Rabbi, abbiamo steso la nostra coperta sotto ai pini all’ombra, abbiamo imbottito i panini con grossi pezzi di formaggio di montagna e ci siamo riempiti la pancia e gli occhi di bellezza.
Percorso terapeutico A Piedi Nudi in Val di Rabbi
Dopo aver ricaricato le batterie al sole abbiamo ripreso la camminata proprio di fronte a Malga Fratte in direzione Malga Stablasolo per arrivare al Ristorante Fontanin, di fronte al quale vi è il cartello che segnala l’inizio del Percorso A Piedi Nudi della Val di Rabbi. Si tratta di un barefoot walking, ossia un percorso di circa 15 minuti (500 metri in mezzo al bosco) da fare a piedi nudi con lo scopo di riconnettersi alla natura e all’ambiente che ci circonda, attraverso il contatto vero e proprio della pianta dei piedi con le diverse superfici del terreno. Potrai camminare su rocce fresche, aghi di pino morbidi, erba scaldata dal sole, pigne, corteccia di abete e acqua fresca del ruscello.
L’esperienza della camminata a piedi nudi e dello shinrin-yoku (bagno nella foresta) dona al nostro corpo e alla nostra mente molteplici effetti benefici: maggior equilibrio, miglioramento della postura, giovamento nei dolori muscolari, rafforzamento delle dita dei piedi, riduzione dello stress, miglioramento della pressione sanguigna, stimolazione dei sensi, aumento delle energie e del senso di libertà fisica e mentale.
In una manciata di secondi abbiamo sfilato scarponi da trekking e calzettoni e ci siamo abbandonati completamente al divertimento, perchè oltre alla botta di vitalità è anche super divertente, per grandi e piccini. Una delle esperienze più belle e semplici che abbiamo fatto in Val di Rabbi!
Se desideri provare solo il percorso A Piedi Nudi, magari per coinvolgere i bambini in questa esperienza, puoi parcheggiare l’auto in Località Coler dove trovi un parcheggio a pagamento (5 euro al giorno) oppure da Rabbi Fonti puoi salire in navetta, in circa 10 minuti.
Dopo il percorso a piedi nudi si prosegue lungo la via del ritorno che costeggia il Torrente Rabbies fino a connettersi al Percorso delle Segherie e nuovamente al parcheggio Al Plan, dove avevamo lasciato la macchina in precedenza. Lungo tutto il percorso del ritorno ci sono aree picnic e aree verdi in cui riposare o rifocillarsi, oltre a fontanelle, ai servizi igienici e aree barbecue per chi desidera farsi da mangiare.
Personalmente ho trovato la Val di Rabbi estremamente pulita, ordinata, piena di servizi e con una manutenzione ottima di ogni angolo naturale: abbiamo trovato perfino alcuni tagliaerba lungo i percorsi e nei prati per poter permettere alle persone di godere appieno di ogni spazio. Siamo stati molto fortunati perchè abbiamo incontrato pochissima gente nei vari trekking (ricordati di partire sempre presto alla mattina!), in questo modo abbiamo assaporato ogni piccolo dettaglio che la natura ci ha regalato: il rumore del torrente, l’acqua fresca, il profumo di pino e di corteccia, il muschio verde, la terra umida e il sole che scaldava il nostro viso.
La Val di Rabbi è una favola che non smetterei mai di leggere.
Se vuoi conoscere altri trekking in Val di Rabbi puoi leggere l'articolo sulle Cascate di Saent, dove racconto un percorso favoloso in mezzo alla natura, oppure tutte le esperienze imperdibili che puoi fare in Val di Rabbi. Se invece ti interessa scoprire altri trekking nelle Dolomiti qui sotto trovi gli articoli consigliati oppure puoi seguirmi sulla mia pagina Instagram per rimanere sempre aggiornat*.
Buon cammino!